“LA DIVINA COMMEDIA NEI GIOIELLI DI PERCOSSI PAPI”
A cura di Cornelia Bujin
BIBLIOTECA ANGELICA – Piazza di Sant’Agostino 8 – ROMA
Dal 26 marzo al 10 aprile 2025
Dal lunedì al venerdì 9.30 – 13.30 – Entrata libera
L’arte, la cultura, l’espressione creativa e il gesto artistico, si esprimono da sempre storicamente nelle più diverse forme come rappresentazione emotiva ed empatica dell’agire umano. Non possiamo per questo più considerare o relegare l’arte orafa e la gioielleria nella ristretta e limitata sfera delle arti decorative dell’artigianato. Essa ormai da tempo è assurta a “forma espressiva”, legata ai valori universali dell’arte. Al pari della pittura e della scultura, l’arte orafa stimola l’intelletto e non a caso in passato, pittori e scultori facevano pratica proprio nelle botteghe degli orafi per comprendere appieno la loro tecnica prima di trasporla nelle loro opere: “arte nell’arte”.
La figura artistica e creativa di Diego Percossi Papi e del suo atelier – innovato dalla seconda generazione – è in questo senso espressione alta di un’artigianalità che travalica il senso e la maestria realizzativa essendo il suo lavoro manifestazione di quel tratto rinascimentale che, spaziando dagli scritti teorici, poetici, architettonici, all’arte e alla scultura, fa sì che la sua figura sia quella di artista completo.
Il lavoro creativo condotto da Percossi Papi nell’alta gioielleria è ben noto tanto al panorama romano quanto a quello internazionale. Il suo lavoro è un percorso che tende da sempre a rivisitare storicamente le opere toccando tanto l’emozione suscitata dai cromatismi, quanto la memoria delle radici storiche definendosi nell’atto creativo.
In questa ricerca e studio meticoloso delle radici culturali ed estetiche Percossi Papi subisce la seduzione di Dante e della Divina Commedia. Così come scriverà il poeta Thomas Stearns Eliot nel saggio del 1950 intitolato “Cosa significa Dante per me”: “Il mio debito verso Dante è di tipo progressivamente cumulativo”, anche il maestro orafo viene attratto dalla magia espressiva del sommo poeta e al pari di Eliot, che ai versi danteschi attribuirà il merito di aver influenzato in maniera inequivocabile non solo la sua metrica ma anche il suo stile di vita, Percossi Papi concepisce una creazione d’arte dedicata all’opera di Dante come dialogo tra l’arte orafa e la letteratura. L’esposizione, che consta di circa 35 opere uniche di alta oreficeria, è contestualizzata nella prestigiosa sede della Biblioteca Angelica in dialogo con i testi antichi descritti da Gustave Dorè ponendo così il visitatore in rapporto diretto con i volumi storici. Gli episodi salienti della Divina Commedia, saranno ripercorsi come visualizzazioni interpretative e creative dell’arte orafa attraverso i protagonisti e le metafore descritte da Dante nell’Inferno con le figure di Caronte, delle Erinni e del Minotauro.
Cornelia Bujin
INFERNO
Caronte il traghettatore, le tre Erinni e il mostruoso Minotauro rappresentano in modo inquietante l’ingresso e il passaggio di Dante nell’Inferno. Le installazioni a grandezza naturale poste su un piedistallo vogliono incutere nel visitatore lo stesso timore che provò e descrisse il Sommo Poeta incontrandoli.
PURGATORIO
Il Purgatorio dantesco è suddiviso in cornici nelle quali si espiano i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria. Abbiamo scelto di rappresentarne tre. I gioielli ben rappresentano la vanità che può condurre al peccato, sono gemme tra i serpenti dell’invidia e sulle armi dell’ira, sono tesori accumulati dall’avaro e sperperati dal prodigo.
IRA
PURGATORIO – Canto XVI, 16-18, 22-24
“Io sentia voci, e ciascuna pareva pregar per pace e per misericordia l’Agnel di Dio che le peccata leva.
“Quei sono spirti, maestro, ch’i’ odo?” diss’ io. Ed elli a me: “Tu vero apprendi,
e d’iracundia van solvendo il nodo.”
INVIDIA
PURGATORIO – Canto XIII, 109-111
“Savia non fui, avvegna che Sapìa fossi chiamata, e fui de li altrui danni più lieta assai che di ventura mia.”
AVARIZIA E PRODIGALITA’
PURGATORIO – Canto XX, 10-12
“Maladetta sie tu, antica lupa,
che più che tutte l’altre bestie hai preda per la tua fame sanza fine cupa!”
PARADISO
Nel Regno del Paradiso la luce è ovunque, le anime beate nella Candida Rosa con gli Angeli e gli Arcangeli godono dell’infinita presenza di Dio. I Cieli si muovono, brillano, risuonano soavemente come gioielli sospesi nell’aria. Beatrice, donna angelicata nel “dolce stil novo” dantesco, è ora guida spirituale e maestra.
I TESTI ANTICHI
Volume in facsimile del codice manoscritto della Divina Commedia miniata (1350). L’originale è conservato nella Biblioteca Angelica.
Un incunabolo del primo libro a stampa della Divina Commedia il cui frontespizio sembra sia stato disegnato da Botticelli (1472)
Preziosa riproduzione della Divina Commedia della metà dell’Ottocento con le illustrazioni di Gustav Dorè (1832-1883)
IL VIAGGIO IN ITALIA DI ARRIGO VII
1276 c.a. – 1313
Le miniature riprese dal Codex Balduini descrivono la campagna italiana dell’imperatore Enrico VII negli anni tra il 1310 e il 1313, il cui obiettivo era ottenere l’incoronazione da parte del papa e procedere ad un profondo rinnovamento dell’idea imperiale.
Miniature in smalto in terzo fuoco riprese dal Codex Balduini. Cornici con smalti cloisonné su vermeil, pietre preziose, semipreziose e perle.
LA GLORIA DI MARIA
La mostra infine si chiude con un’opera d’arte dedicata alla “Gloria di Maria” cantata dal Poeta nel Canto XXXI, con un esplicito riferimento alla Maestà di Simone Martini.Il seggio di Maria, circondata da un tripudio di angeli, supera in luminosità tutti gli altri nella Candida Rosa. La Vergine della Maestà di Simone Martini, contemporaneo di Dante, veglia su Siena dal Palazzo Pubblico, sede del Buon Governo dell’epoca.
THE PRECIOUS JOURNEY OF DANTE
The Divine Comedy in jewels by PERCOSSI PAPI
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA
L’inaugurazione della mostra sulla Divina Commedia alla Biblioteca Angelica è stata un’esperienza straordinaria, resa unica dalla magia del luogo e dall’armonia perfetta tra i testi antichi e le opere esposte. Vedere le parole di Dante risuonare tra i volumi storici e le creazioni artistiche è stato un privilegio che ci ha emozionato profondamente.
Grazie di cuore!
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo evento: le istituzioni, gli organizzatori, gli artisti, la curatrice, la Biblioteca Angelica e, soprattutto, tutti voi che avete partecipato con entusiasmo e curiosità.