Siamo felici di invitarvi al nostro evento esclusivo HRD DESIGN AWARDS 18esima edizione che si terrà presso la Fiera di Vicenza, domenica 22 gennaio 2023, in occasione di Vicenzaoro.
La Pace, inizia con te!
Punta di diamante dell’evento sarà il Dance Show che vedrà in scena i migliori ballerini italiani per rappresentare il percorso di vita di un artista designer.
Nove designer selezionati tra centinaia, e nove ballerini.
Tre categorie: diamanti, pietre di colore e accessori rappresentate da tre ballerine raffiguranti le Muse della cultura classica, ispiratrici delle arti e della poesia, completamente vestite dei nostri gioielli.
Tali Muse circondano e abbracciano i designer, coinvolgendoli in una comunità che li supporta e aiuta ad esprimersi.
Le Muse, tutte insieme, rappresentano una sorta di orchestra, un insieme di abili musiciste e cantanti che sintetizzano tutti gli aspetti della conoscenza. Musica, Storia, Geometria, Astrologia, Poesia… insomma le Muse sono la rappresentazione della complessa orchestra del sapere umano.
In questo caso, esse rappresentano infatti proprio la comunità di Vicenzaoro che con la sua iniziativa si mette dalla parte degli artisti supportandoli ed accompagnandoli in un percorso di crescita personale e professionale aiutandoli a diventare i designer del futur0.
Vediamo insieme alcuni cenni storici e notizie interessanti su tali divinità.
Il culto delle Muse, in occidente, è arrivato fino ai nostri giorni: più volte nella storia sono state invocate da poeti e studiosi, affinché ispirassero le loro azioni.
Eppure, al di là di miti e culti vari, le Muse conservano in sé un messaggio e una lezione che noi contemporanei abbiamo purtroppo dimenticato. Nel mondo antico le nove ancelle erano spesso associate a due divinità molto particolari: Apollo e Dioniso.
Questi Dei rappresentavano per i Greci due aspetti complementari e, allo stesso tempo, contrastanti della natura umana: Apollo, dio della scienza e delle arti, era la rappresentazione della razionalità e del desiderio di ordine e armonia; Dioniso, invece, dio del vino, dell’ebbrezza e dell’estasi, rappresentava la parte irrazionale e passionale presente in ognuno di noi.
Talvolta la razionalità, talvolta l’irrazionalità… a questi due grandi aspetti della nostra natura tocca governare e dare il ritmo all’agire del nostro sapere, che può, a seconda del “direttore d’orchestra”, destreggiarsi in ambiti e modalità differenti. Per i Greci questo era la norma e, per generare un’anima virtuosa, erano certi servisse trovare la giusta misura tra l’Apollo e il Dioniso presenti in ognuno di noi. Tanto la ragione quanto la passione hanno il dovere di essere coltivate e stimolate e allo stesso tempo moderate e controllate.
Le Muse erano nove, una per ogni notte in cui fu consumato l’amore tra i loro genitori.
Nove bellissime donne a cui, una per una, era affidato il compito di difendere, ispirare e promuovere un aspetto dell’arte. Vediamo di conoscere un po’ meglio le nove sorelle e gli ambiti di cui erano protettrici!
Calliope, ispiratrice della Poesia Epica. Oggi forse noi non ne comprendiamo l’importanza, ma per i Greci l’Epica era la narrazione delle battaglie e delle gesta eroiche di uomini e popoli e dunque rappresentava la narrazione in versi della Storia.
Calliope dunque, la Musa il cui nome significa “colei che ha una bella voce”, era custode dell’identità di un popolo, un tema a cui i Greci erano particolarmente legati, poiché, essendo divisi in tante città-stato, trovavano nelle loro tradizioni e radici comuni il collante della grecità. Calliope, inoltre, come ci dice il suo nome, era fra tutte le Muse la più abile nel canto, tanto che nessuno, né dio, né mortale, poteva eguagliarla. Veniva sempre raffigurata con in mano una tavoletta su cui scrivere, un rotolo di pergamena e con una corona d’oro sulla testa.
“Cantami, o Diva, del pelide Achille
l’ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei”
Erato, “colei che provoca desiderio”
Erato, il cui nome deriva da Eros, il dio dell’amore, è invece la protettrice della lirica, la poesia amorosa. Sempre rappresentata con una corona di mirti e rose, con la lira (uno strumento musicale a corde molto simile ad una piccola arpa) nella mano sinistra e il plettro nella destra per suonare, è considerata la Musa dell’amore, quella a cui si rivolgevano i poeti e gli innamorati nel momento in cui cercavano le parole giuste per sedurre le proprie amate.
Clio, “colei che può rendere celebri”
Clio era la Musa della Storia, l’ispiratrice degli storici e degli studiosi del passato. Non c’è spazio per il mito, anche se i Greci, per tutta la loro storia, come tutte le società antiche, tenderanno a mescolare spesso mito e realtà. Ci si rivolgeva a Clio come sapiente custode della memoria storica e degli accadimenti, nel tentativo di produrre saggi o testi storici obiettivi e realistici. Era sempre rappresentata seduta e con in mano una pergamena.
Euterpe, “colei che rallegra”
Rappresentata con in mano l’Aulos (la versione antica del flauto), Euterpe era la Musa della musica e la protettrice degli strumenti a fiato. Il suo nome significava letteralmente “colei che rallegra”, dato dal fatto che i Greci davano una grandissima importanza alla musica ed essa compariva in una grande quantità di riti o momenti della giornata, che venivano rallegrati dai suoni armonici e piacevoli degli strumenti.
Melpomene “colei che canta la tragedia”
Vestita di abiti lunghi e teatrali, Melpomene teneva in mano un pugnale insanguinato e una maschera dal volto triste. Era la Musa del canto e della Tragedia, una delle tipologie teatrali più amate dai Greci. Le Tragedie greche infatti avevano un grande valore educativo e mettevano in luce come certi comportamenti e azioni crudeli portassero alla rovina. Si diceva inoltre che Melpomene fosse la madre delle sirene, creature mitiche dal corpo d’uccello e la testa di donna.
Polimnia, “colei che ha molti inni”
Rappresentata sempre con aspetto devoto e contemplativo, vestita d’un lungo abito e con il velo sulla testa, Polimnia era la Musa del canto Sacro, colei a cui ci si rivolgeva nei momenti di preghiera e devozione per gli dei. È spesso associata anche alle arti dell’oratoria (abilità importantissima all’interno di una società democratica e politicizzata come quella greca), della geometria e talvolta della storia. Si dice sia colei che ha inventato la lira e l’agricoltura e che Eros fosse suo figlio.
Talia, “colei che è festiva”
Talia era la Musa della Commedia, anch’essa molto importante presso i greci, poiché spesso sfociava nella satira, dunque un momento di contestazione politica. Portava una corona d’alloro in testa e una maschera dal volto sorridente nella mano.
Tersicore, “colei che si diletta nella danza”
La danza era una delle arti più importanti e amate dai Greci, tanto che, pure a Sparta, era praticata anche dagli uomini. Dava slancio al corpo e coordinava i movimenti, elementi fondamentali per un guerriero. Tersicore era la Musa protettrice e ispiratrice della danza, rappresentata con il lungo abito dei suonatori di cetra e sempre intenta a suonare il suo strumento per i danzatori.
Urania, “colei che è celeste”
Urania era la celeste Musa dell’astronomia e della geometria, colei a cui si rivolgevano gli studiosi del cielo, degli astri e delle forme, la quale è sempre stata rappresentata con un abito azzurro, un globo tra le mani e con attorno diversi strumenti scientifici.
La fase di ricerca propedeutica alla definizione della creatività
Come le diverse professionalità confluiscono in uno stesso progetto
La costruzione dei gioielli che andranno ad essere indossati dalle nostre Muse