Siamo profondamente grati alla giornalista Shirley Cottaar e al giornale Katholiek Nieuwsblad che ha scelto di raccontare la collezione In Splendore Sacri con tanta sensibilità e attenzione. Il loro articolo valorizza non solo il nostro lavoro artigianale, ma soprattutto il significato spirituale e umano che ha guidato la creazione degli oggetti liturgici destinati alle missioni di pace. Ringraziamo la redazione per il suo prezioso impegno nella diffusione di messaggi di fede, speranza e pace, una missione che consideriamo oggi più importante che mai.
La famiglia Percossi Papi
Traduzione articolo
DI SHIRLEY COTTAAR —
“Durante la recente Jewelry Week di Roma, la famiglia di gioiellieri Percossi Papi ha esposto una serie di oggetti liturgici utilizzati nel corso di missioni di pace dell’esercito italiano. Sono opere che rappresentano “un orizzonte di pace per i militari in territorio di guerra”.
Nella bottega della famiglia, le vetrine brillano di colori: gioielli, calici e preziosi manufatti raccontano l’evoluzione creativa di un’arte tramandata da generazioni. Accanto alla loro collezione permanente, i Percossi Papi realizzano anche pezzi su commissione, spesso per il cinema. Le loro creazioni hanno impreziosito film e serie di grande successo, tra cui Elizabeth, vincitore di un Oscar nel 1998. La maison mira, al tempo stesso, a custodire e diffondere il patrimonio culturale italiano.
La collezione liturgica presentata durante la Jewelry Week, intitolata In Splendore Sacri (“Nello splendore sacro”), nasce da un desiderio preciso, racconta Diego Percossi Papi. Anni fa, il cappellano militare Nicolas Hedreul si rivolse all’atelier con la richiesta di portare una cappella da campo nelle missioni di pace in Medio Oriente e in altre zone difficili. “Quel desiderio mi commosse profondamente”, ricorda Diego. “Non cercava oggetti preziosi, ma un modo per onorare i giovani militari. Gli oggetti dovevano sì servire alla liturgia, ma anche offrire conforto, forza e un legame con la casa e con chi era caduto per la pace. Dovevano rappresentare un orizzonte di pace in mezzo alla guerra.”
L’atelier iniziò così la ricerca dei materiali più adatti. “Avendo iniziato nel 1967 lavorando con rame e bronzo, l’arte povera, per me ogni materiale è nobile”, racconta Diego. “Non deve essere per forza un metallo prezioso: uso anche pietre comuni o legno. Quando trasformiamo i materiali secondo i nostri disegni, affrontiamo sfide tecniche che richiedono creatività, competenza e molta improvvisazione.”
Il figlio Giuliano aggiunge: “Abbiamo iniziato questa collezione nel 1995. Cinque orafi ci hanno lavorato. Ogni pezzo è passato tra le mani di tutti noi, arricchito da ogni contributo. È il nostro lavoro quotidiano, certo, ma vedere un gioiello completato è ogni volta come assistere a un piccolo prodigio.”
La collezione In Splendore Sacri comprende sei oggetti liturgici. Il primo è un evangeliario impreziosito da una croce bizantina incastonata di pietre preziose. “Era così pesante che abbiamo dovuto costruire un sistema interno per voltare le pagine. Anche un gioiello liturgico deve essere funzionale”, spiega Diego.
Il secondo pezzo, il Tabernacolo della Reliquia di Kabul, custodisce un’ostia consacrata miracolosamente sopravvissuta a un incendio causato da un attentato nella capitale afghana.
La Colomba, simbolo dello Spirito Santo e della pace, è secondo Diego l’elemento centrale della collezione. Sul retro, rappresenta la Gerusalemme celeste. Aprendo le ali, si scoprono i tre oli santi utilizzati anche per le unzioni dei malati durante le missioni. La colomba è anche simbolo della riconciliazione: una condizione indispensabile per costruire la pace.
La Corona dei tre Centurioni rappresenta le virtù teologali – fede, speranza e carità – che accompagnarono i militari italiani nelle loro missioni. L’Ampolla di San Nicola di Bari, in vetro veneziano, contiene il vero manna del Santo, estratto ogni anno dalle sue reliquie dall’arcivescovo di Bari. La collezione si conclude con una croce sontuosamente decorata, che raffigura Cristo Re.
Anche se le missioni di pace appartengono al passato, la collezione In Splendore Sacri è più attuale che mai, spiega Valeria, figlia di Diego. “È una collezione viva, utilizzata ancora oggi nella chiesa di Santa Giuliana a Perugia per ricordare 95 militari caduti. E il tema della pace è oggi drammaticamente attuale, in un mondo in cui i conflitti tornano a divampare, persino vicino a noi.”
Diego continua a lavorare ogni giorno nel suo atelier, insieme alla moglie Maria Teresa e ai figli Giuliano e Valeria. “La commissione è sempre il punto di partenza di un gioiello. Un pezzo unico, un’emozione tradotta attraverso le mie mani”, racconta. “Essenziale è il contributo della mia famiglia: ci confrontiamo, discutiamo, ci scontriamo anche. Ma il fuoco creativo ha bisogno di scintille. E i gioielli nascono solo grazie a la fede.”
Foto: Valeria Percossi Papi
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